Ricordi di pasta

Una cucina color panna, stile anni 50, che profuma di vissuto, quel classico profumo di un mobile ormai invecchiato. Un tavolo marroncino ed una tovaglia bianca a scacchi rossi stesa sopra. Mani sagge che amalgamano farina e uova con un movimento ritmico, armonioso, passionale. Un mattarello viene fatto danzare ed una sfoglia di pasta prende forma.
Questo il quadro pitturato dalla mia mente in ricordo di quelle domeniche mattina in cui mamma e nonna si cimentavano nella preparazione delle lasagne fresche.
Nonostante la sua non più giovane età ed i suoi acciacchi, tengo memoria di nonna che amava impastare farina e uova per creare dei meravigliosi tagliolini.
Le sue mani tremanti a causa della malattia trovavano pace in questo rituale; così fragile, all’apparenza, riusciva a sprigionare tanta forza per la preparazione di questo piatto. Sono sempre stata attratta nell’osservare nonna in cucina ma la preparazione della pasta fresca era un vero e proprio film per me, rimanevo incantata nel vedere i suoi movimenti.
Mi sedevo su una sedia e guardavo. Ricordi indelebili che oggi amo riportare alla luce ripercorrendo passo per passo questo rituale anche nella mia cucina di casa, in domeniche che diventano decisamente serene.
Sì perchè può essere una bruttissima giornata, nata storta, che in un baleno io la so trasformare rendendola semplicemente gioiosa e serena. Prendo quella magica tovaglia che gelosamente custodisco e che uso solo per questa occasione, raccolgo le mie forze ed impasto, tutti i pensieri negativi diventano positivi, quel movimento calzante del massaggiare la pasta diviene una valvola di sfogo. La cucina può essere molte cose tra cui il ritrovarsi nel proprio equilibrio. Un piccolo momento da dedicare a sè stessi o da regalare alle persone amate.
Spesso nel cucinare io mi abbandono a qualsiasi pensiero e trovo la serenità mancante.
Ecco perchè adoro impastare, posso ricordare momenti felici passati con la nonna prendendo un po’ di quella serenità innocente di bambina e portarla nel mio presente.
Oggi vi regalo una pasta fatta in casa, realizzata con una farina speciale, una farina di mais del Molino Filippi capace di dare nervo e corpo ai miei gnocchetti sardi.
Prendetevi del tempo e, come me, mettetevi ad impastare: create tagliolini, gnocchetti, busiate, maccheroncini calabresi… Fate qualsiasi formato di pasta vogliate ma divertitevi… Rilassatevi.
pasta fatta in casa Molino Filippi
RICORDI DI PASTA

INGREDIENTI:

Dosi per 25 biscotti.
– 300 g di farina di mais 230 micron fior di mais Molino Filippi
– 120 g di farina “00”
– 3 uova
– 1/3 di bicchiere d’acqua tiepida
– 1 spicchio d’aglio
– 1 vasetto di passata di pomodoro (fatta in casa)
– 1 pizzico di sale
– 3 foglie di basilico viola
– 3 rametti di timo
– olio extravergine d’oliva q.b
– 100 g di nodini di bufala
Iniziate subito la preparazione del vostro sugo perchè più cuoce più diventa buono.
Sbucciate l’aglio, privatelo dell’anima e mettetelo a soffriggere in una casseruola con un filo d’olio extravergine d’oliva. Appena inizia a friggere aggiungetevi la passata di pomodoro, allungatela con un mezzo bicchiere d’acqua salata, unite gli aromi (io uso sempre basilico e timo) e fate cuocere a fuoco lento per 2 ore (deve sobbollire lentamente). In un piano da lavoro infarinato create una fontana con il mix delle due farine ed al centro rompetevi le uova. Incorporate lentamente con una forchetta la farina alle uova, andando a raccogliere un po’ di questa dai bordi della fontana ed incorporandola ai rossi d’uovo, vi risulterà più semplice così. Unitevi 1/3 di bicchiere d’acqua tiepida e formate una palla omogenea. Massaggiatela bene il più a lungo possibile fino a che non vedete che la pasta crea in superficie delle belle bollicine. Quindi fatela riposare in modo che perda la sua elasticità. Fate la prova con il dito dando una leggera pressione al centro della pasta, se il solco creato si ritira e torna allo stadio iniziale attendete ancora qualche minuto, la pressione esercitata deve rimanere ben visibile.
Ora procedete a ricreare il formato di pasta da voi prescelto.
Io ho realizzato dei piccoli gnocchetti sardi con l’aiuto del tagliere a righe, apposito per la realizzazione di questa pasta o dei garganelli.
Create un rotolino di pasta dal diametro di 0,5 cm e tagliate dei cilindri da 1 cm. Posizionateli in senso perpendicolare alle righe del tagliere e con l’aiuto di una bacchettina di legno (va bene anche uno spiedino lungo) esercitate una pressione partendo dall’esterno dei cilindri e facendoli scorrere per tutto il suo diametro, otterrete così dei bellissimi gnocchetti sardi.
Fateli riposare 4/5 ore, quindi mettete a bollire abbondante acqua salata e tuffateli: fateli cuocere per 4/5 minuti e conditeli con il vostro sugo, io a fine cottura metto dei ciuffetti di nodini di bufala che con il calore della pasta andranno a sciogliersi leggermente.
 gnocchetti sardi fatti a mano
pasta fresca pomodoro e bufala
Inoltrarsi
nella fredda campagna
a ritrovare i luoghi d’infanzia
e i volti noti,
invecchiati, come buon vino
in solida botte.
Quelle figure d’umanità,
stanche per il duro lavoro
sorridono al giorno che viene
certe che il loro sudore
bagnerà le generose zolle,
ventri di madre generosa
Figure – Martina Martignon

6 Commenti

  1. Federica e Martina, per qualche attimo mi avete con molta felicità catapultato in un passato che ora rivedo in questo presente!!! Di dolci poesie sposate con dolci ricordi che solo te Federica sai riscoprire!! Brava ricordati sempre dei sapienti insegnamenti di nonna Antonia ti saranno di grande aiuto per la tua vita!!!

    1. Grazie infinite Silvia, sia per il commento che per la possibilità datami di collaborare con la vostra azienda. Il mio blog è pensato per racchiudervi all’interno ricordi, attimi di riflessione e arte come ben detto da te…

  2. Che bello questo piatto associato alla mia poesia….e che bei colori…mi sembra di sentire un profumo di antico e di vedere sorrisi tutto intorno…..

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