Tartelle antiche alla rosa canina

Ilprofumodeldejavu…
Il nome del mio blog nasce dall’idea di combinare i ricordi di un tempo alle ricette che mi hanno accompagnato in questi 28 anni e che tutt’ora sanno essere la mia gioia.
E’ un blog di cucina sì, ma anche una sorta di diario dove posso ricordare con voi momenti felici passati.
Io non so se voi sapete descrive la vostra mente, se riuscite a raccontare i flash, i ricordi che riaffiorano in voi.
Per me il più delle volte questo risulta facile, ho una buona memoria fotografica e questo mi permette di vedere in primis le situazioni così da ricordarle e farle mie più profondamente.
Di rado, invece, capita che la mia testolina veda istanti di vita passata confusi come spezzoni di un film, come il negativo fotografico di un rullino vecchiotto in cui solo alcune foto sono visibili e riconoscibili in controluce.
In questi giorni in uno dei social in cui sono presente come foodblogger ho trovato un contest di cucina proprio azzeccato per il format di blog che ho deciso di scrivere.
E’ un contest sulla cucina dei ricordi proposto dalla Rigoni di Asiago… ovviamente non potevo mancare a questo invito, primo perchè parlare della mia infanzia mi rende felice, secondo perchè essendo io di Vicenza mi fa estremamente piacere poter rappresentare un’importante azienda del comprensorio vicentino come la Rigoni, con una ricetta personale.
Il contest consiste nel realizzare ricette classiche, che ricordino il proprio passato, preparate utilizzando almeno un prodotto Rigoni di Asiago.
Per prima cosa ho cercato di osservare internamente i miei ricordi e scovare qualcosa di prezioso da raccontare.
E stato difficile, anzi impossibile… solitamente sono i profumi, gli aromi ed i gusti delle mie ricette a riportarmi indietro nel tempo.
Quindi ho fatto il contrario… sono corsa al supermercato e mi sono messa ad osservare i vasetti di marmellata della Rigoni di Asiago… il mio occhio è caduto quasi subito nel barattolino di confettura alla rosa canina
Un flash..
L’immagine che rivivo è nitida.
Mia nonna Antonia e mia mamma, sedute sulle sedie di ferro bianco ormai arrugginite, sotto il grande pino che regalava preziosa ombra al giardino di nonna dove d’estate ci si riprendeva dalle fatiche del coltivare l’orto…
Parlavano tra loro come mamma e figlia solitamente fanno nei loro momenti di forte intesa… parlavano di rovi, di bacche… sento il nome rosa canina ma tutto si ferma lì.. solo un flash a cui non riesco a dar seguito, ci provo ma la mia mente non dona altro.
Allora penso tra me e me se ho mai assaggiato qualche piatto di nonna con l’utilizzo di questa bacca… niente nemmeno qui…
Mi sono sforzata di scavare tra i miei ricordi ma niente, in realtà questo non è un problema… sono convinta che si parla di cucina dei ricordi anche se un alimento riesce a farci vedere un solo istante di vita passata rispetto ad una scena completa e che questo attimo vada comunque valorizzato.
Ho deciso così di prepararvi delle tartellette al cacao e farina di castagne con ganache di cioccolato bianco e confettura alla rosa canina Rigoni di Asiago.
Ho deciso di fare un dolce perchè mia nonna ne andava matta… era tanto golosa, quindi la ricetta dei ricordi di questo contest è in sua memoria; è per l’immagine che la mia mente mi ha rammentato, del volto rugoso di nonna, dolorante ma allo stesso tempo sereno, nel parlare con sua figlia… potrei comunque chiedere a mia mamma di raccontarmi qualcosa di più dell’utilizzo in cucina della rosa canina da parte di nonna ma vedete, i miei ricordi sono così preziosi perchè fragili ed incompleti… sono istanti sereni di vita che sebbene durino un attimo sanno rendermi tanto felice.
ricette dolci con marmellata Rigoni
TARTELLETTE ANTICHE ALLA ROSA CANINA

INGREDIENTI:

Dosi per 6 tartellette.
– 75 g di farina di castagne
– 75 g di farina 00
– 20 g di cacao amaro
– 50 g di zucchero a velo vanigliato
– 60 g di burro salato
– 1 uovo
– 1/2 cucchiaino di lievito in polvere
– 60 g di cioccolato fondente
– 20 g di panna liquida
– fiori eduli essiccati q.b per decorazione
Iniziate la preparazione delle tartellette dell’impasto di frolla, inserite nel boccale di un mixer le due farine setacciate, il lievito, il cacao amaro, lo zucchero a velo vanigliato, l’uovo ed il burro; frullate velocemente finchè non otterrete una palla d’impasto.
Spolverate di farina un piano da lavoro ed impastate velocemente la frolla fino a farla risultare omogenea e liscia. Copritela con un foglio di pellicola e fatela riposare in frigo per almeno mezz’ora, il tempo necessario perchè la pasta si rilassi ed il burro riprenda la temperatura e la consistenza solida.
Preparate gli stampini per le tartellette (io uso dei vecchissimi stampini in alluminio che mamma usava quando avevo circa 3/4 anni), imburrateli ed “infarinateli”, non con farina ma cacao amaro.
Prendete la frolla e stendetela tra due fogli di carta forno fino a raggiungere lo spessore di 3/4 mm.
Foderate gli stampini con la pasta e coprite la superficie, dopo averla bucherellata con una forchetta, con della carta forno e fagioli secchi così da impedire che in cottura la base si gonfi troppo.
Infornate a 180° per 20 minuti, quindi fate raffreddare le vostre tartellette.
Preparate la ganache al cioccolato bianco sciogliendo quest’ultimo a bagno maria aggiungendo anche la panna liquida. Versate la ganache sulla base delle tartellette e fatela raffreddare in frigo per una ventina di minuti. Quando la ganache si sarà rappresa ultimate i vostri dolcetti con abbondante confettura di rosa canina, ricoprendo completamente la base di cioccolato bianco.
Decorate a vostro piacere, io per un tocco elegante dal “sapore” antico ho aggiunto fiori eduli essiccati… il loro aroma si sposa alla perfezione con queste tartelle.
Servitele a temperatura ambiente.
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La memoria umana è veramente qualcosa di strano. Sfioro un braccio e trovo la voce di un’altra persona. Tocco dei volti e i loro occhi si allontanano. Scopro un cielo azzurro e tutte le forme intorno si nascondono. Attraverso un ponte e non c’è nessun fiume sotto. Come sono inafferrabili taluni ricordi nel loro essere appesi a niente, forme in continuo movimento che restituiscono il niente in un niente più grande
Fabrizio Caramagna

1 Commento

  1. Ebbene sì. Nonna Antonia amava cucinare e scoprire ricette nuove con bacche, fiori e frutta! Per LEI la rosa canina era oro preziosio, non solo per fare marmellate, ma anche un elisir meraviglioso!!!!! poi la sua tisana antisettica che a suo dire nulla era più efficace per qualsiasi problema fisico. Oggi perciò hai rimosso in me dei ricordi meravigliosi! grazie Federica. Mami

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