Chiamatela… Torta Lina!

Quando penso alle ricette dolci che hanno accompagnato la mia infanzia mi vengono subito in mente le magnifiche torte di mia mamma!
Lei era una vera maestra nel fare la torta margherita e la sontuosa sabbiosa.
Aveva le mani d’oro, queste due ricette le riuscivano alla perfezione, quando si apriva il forno e queste due torte uscivano era un tripudio di profumi e non solo! Alla vista risultavano alte e soffici…
Mia mamma è sempre stata un’ottima cuoca ed è stata lei ad avermi insegnato per prima a cucinare, e lei a sua volta ha imparato questa stupenda arte da sua mamma, mia nonna Antonia.
Avrete sicuramente capito in questi miei pochi post che la nonna per me è stata e continua ad essere una grande fonte di ispirazione e vi assicuro non solo per quel che ne concerne la cucina ma per tutta la mia vita quotidiana. Lei ha saputo darmi tanti preziosi insegnamenti che oggi si rivelano per me fondamentali nello sviluppo della mia persona e del mio carattere.
Tornando però alle ricette dei dolci, dopo questa piccola parentesi, mia mamma aveva dunque i suoi due dolci preferiti che amava preparare per me e papà; quando nel 2009 ci siamo trasferiti dalla nonna ho avuto modo di scoprire quelle ricette dolci di una tradizione antica che appartenevano alle generazioni passate a cui nonna era tanto legata.
E’ così che ogni domenica, in alternanza, in tavola si potevano trovare il suo strudel, il magnifico bussolà il quale il giorno dopo sarebbe stato ancora più buono inzuppato nel caffelatte, la classica torta di mele o le crostate con le marmellate preparate durante la stagione estiva con la frutta dell’orto.
E proprio ricordando le crostate mi è tornato in mente un sapore particolare assaggiato una sola volta assieme a mia nonna.
Un gusto speciale, speziato, amaro ma allo stesso tempo dolce con una spiccata punta acida… sono così andata a casa di mia mamma, ho preso il taccuino di nonna delle ricette da lei gelosamente custodito e ho iniziato a spulciarlo.
Sfogliare quelle pagine così antiche, ricche di magia, storia, amore, mi hanno fatto incontrare per un instante lo sguardo sereno di nonna.
Sapevo più o meno cosa cercare… sapevo che la ricetta che rammentavo in realtà aveva un nome ben preciso, una torta famosa di provenienza austriaca, la favolosa torta Linzer.
Quando sono giunta alla pagina giusta del diario mi è proprio spuntato un sorriso sul volto… Provate ad immaginarvi in un’era dove non esistevano computer, telefoni, televisori, dove l’unico mezzo di comunicazione era la voce, il passaparola; quando un’amica di una vostra cugina tornava da un viaggio in Austria con il racconto delle sue avventure, di ciò che aveva gustato, di una magica torta assaggiata che assomigliava ad una semplice crostata ma che in bocca sprigionava gusti speziati che ricordavano vagamente quelli dei biscotti natalizi.
Provate ad immaginare che quell’amica nel suo racconto abbia solo descritto il gusto di quella torta senza approfondire la ricetta che ovviamente non aveva e che in mancanza di una padronanza linguistica le abbia leggermente storpiato il nome e al posto di torta Linzer abbia detto torta Liner. Questo racconto poi è giunto a voi con l’ennesima variante e che voi giustamente abbiate dato per corretto il tutto.
Ecco, mia nonna al posto di scrivere torta Linzer ha scritto torta Lina nel suo ricettario; le spezie ci sono ma possiamo dire che è una rivisitazione di nome e di fatto .
Ho deciso di partecipare al contest “Di Cucina in Cucina” dei mesi di settembre e ottobre ospitato dal blog Pasticciando Insieme con questa ricetta perchè in qualche modo credo sia il filo conduttore con la mia irrefrenabile passione per le spezie, qualcosa che nonna ha saputo trasmettermi forse senza volerlo, inconsciamente, ma che dentro di me ha lasciato un segno indelebile.
il ricettario della nonna
TORTA LINA

INGREDIENTI:

Dosi per 4 persone.
– 250 g di farina 00
– 125 g di farina di mandorle
– 125 g di zucchero
– 125 g di burro
– 1 cucchiaino di lievito vanigliato per dolci
– 1 cucchiaino di polvere di cannella
– 2 chiodi di garofano pestati
– 2 uova
– 1/2 cucchiaino di essenza naturale di vaniglia (la mia aggiunta rispetto alla ricetta di nonna)
– un pizzico di sale
– marmellata di lamponi
– zucchero a velo e cannella in polvere per decorare
Bisogna ammettere che l’errore/rivisitazione della mia nonnina rispetto all’originale torta Linzer ha prodotto una ricetta strepitosa sia nel risultato che nella velocità e semplicità di preparazione di questa crostata.
Procedete, come anticipato nella foto originale del taccuino di nonna, amalgamando assieme molto velocemente tutti gli ingredienti per l’impasto, in modo da non surriscaldare troppo la vostra pasta. Una volta creata una bella palla omogenea avvolgetela nella pellicola per alimenti e fatela riposare almeno mezz’ora in frigo.
A questo punto con l’aiuto della carta forno e del mattarello stendente una sfoglia spessa all’incirca due centimetri e foderate la vostra teglia tenendo da parte 1/3 dell’impasto per le decorazioni.
Bucherellate la sfoglia con una forchetta e farcite la base della crostata con la marmellata di lamponi.
Create le classiche striscioline e fate la guarnizione, quindi infornate a 180° per circa 30 minuti (come preciso sempre, la temperatura e la tempistica variano molto dalla tipologia e marca del vostro forno, quindi controllate la doratura del vostro impasto).
Una volta ultimata la cottura, sfornate la torta e posizionatela sul piatto da portata da voi scelto; fatela raffreddare e quando vi risulterà completamente fredda spolverate con abbondante zucchero a velo e cannella in polvere.
Non sarà una vera torta Linzer ma questa Lina sa sicuramente il fatto suo!
torta Lina crostata Linzer
Quando si ha un dolce così ricco di sapori è difficile proporre un abbinamento di vino o liquore, soprattutto se non si ha conseguito un corso di sommelier; io però, faccio la mia umile proposta, che sposa semplicemente i miei gusti personali.
Vi consiglio per questo dolce un Alto Adige Moscato Giallo Passito, un vino con sentori di frutti esotici e note di miele.
torta Lina zucchero a velo cannella
torta Lina crostata ai lamponi

Un profumo è un gesto, una sensazione. Un profumo, è la porta aperta sul meraviglioso. Una questione di pelle, di contatto, di emozione.

La magia in diretta
Victor & Rolf

7 Commenti

    1. Ti ringrazio per essere passata a trovarmi. Sono due piccoli accorgimenti che cambiano completamente questa crostata. Ti faccio i complimenti per il tuo blog, hai veramente delle belle ricette; ripasserò a trovarti. Un saluto.

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